L’obbligo della manutenzione periodica della caldaia rende i nostri ambienti più sicuri e ci fa risparmiare. Scopriamo cosa dice la legge e ogni quanto va effettuata.
La manutenzione della caldaia necessita di essere certificata come indicato dalla legge nel rispetto di determinate scadenze. Nello specifico si fa riferimento all’anno termico, ovvero il periodo di tempo che inizia il 1 agosto e termina il 31 luglio dell’anno successivo. La durata della certificazione ha validità biennale, a partire dal 1 agosto successivo alla data in cui è stata eseguita la manutenzione.
Il responsabile dell’impianto è tenuto ad adempire agli obblighi di manutenzione periodica previsti per non incombere in sanzioni che vanno dai € 500,00 ai € 3.000,00 ai sensi dell’art. 7 comma 1 del D.Lgs 192/2005 e s.m.i. . Importante è che le operazioni vengano eseguite da un’impresa in possesso dei requisiti indicati dal D.M. 37/2008 (ex. L. 46/1990), che una volta completato il controllo dovrà provvedere all’infomatizzazione del rapporto di controllo tecnico al fine di sollevare il cittadino da qualsiasi adempimento.
Nonostante le scadenze previste dall’anno termico, è buona prassi effettuare degli interventi di controllo della caldaia al massimo ogni 24 mesi, in quanto è necessario tenere conto dell’età dell’apparecchio e di eventuali imprevisti. Qualora la caldaia superasse gli 8 anni di anzianità, si consiglia e raccomanda invece un controllo annuale come indicato dal produttore degli apparecchi stessi. In questo modo, la vostra caldaia manterrà un elevato livello di efficienza in grado di garantire la sicurezza degli ambienti domestici, favorire un risparmio energetico ed economico e ridurre le emissioni inquinanti.